Indagini della finanza su di una società, con sede a Cervia, che attraverso un collaudato meccanismo aveva emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre quindici milioni di euro operando, appunto, nella somministrazione di manodopera del tutto abusiva.
CERVIA (Ravenna) – Oltre mille lavoratori dislocati abusivamente in centinaia di aziende del nord Italia operanti in svariati settori, da quello turistico-alberghiero a quello della logistica. Il tutto senza alcuna tutela assicurativa e senza necessari corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro. D’altra parte l’immagine della società, con sede a Cervia, non faceva una piega: uffici ben tenuti, bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea in bella mostra. Dietro la facciata però, ha scoperto la Guardia di Finanza della località romagnola, operava una società che attraverso un collaudato meccanismo aveva emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre quindici milioni di euro operando appunto nella somministrazione di manodopera del tutto abusiva con ingenti danni non solo per L’Erario ma anche per i lavoratori stessi, privati di diritti e tutele essenziali. Un meccanismo che si basava su compensazioni con crediti d’imposta creati dalla società artificiosamente. Le fiamme gialle di Ravenna, su delega della Procura di Modena, hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo di beni per un valore di un milione e 600mila euro, e hanno indagato quattro persone. Congelato dunque un ingente patrimonio: 300mila euro in conti correnti il resto in quindici immobili tra le province di Modena, Ravenna, Grosseto e Napoli. Le indagini sono ancora in corso.