Si avvia alla chiusura il processo per l’omicidio della 32enne di Ravarino. Sta per iniziare in queste ore infatti la requisitoria dei pubblici ministeri alla quale seguirà la richiesta di condanna. Intanto nel processo spunta un mozzicone di sigaretta con un dna maschile sconosciuto.
MODENA – Battute finali nel processo per l’omicidio di Alice Neri, avvenuto a Fossa di Concordia nel novembre del 2022. Oggi è infatti la giornata della requisitoria dei pubblici ministeri Claudia Natalini e Giuseppe Amara che terminerà con le richieste di condanna per l’unico imputato Mohamed Gaaloul, per la prima volta non presente in aula. Si avvicina sempre più la verità processuale per il terribile delitto della mamma 32enne di Ravarino, il cui corpo carbonizzato venne trovato nel bagagliaio della sua auto data alle fiamme in una piccola radura nelle campagne di Fossa di Concordia. Alla sbarra, lo ricordiamo, il tunisino Mohamed Gaaloul, l’uomo che Alice incontrò allo Smart Caffè di Concordia dove la donna aveva passato la serata con un collega di lavoro, e che fece salire sulla sua auto in quella notte maledetta. Gaaloul, che si professa innocente, ha sempre dichiarato di essere sceso dall’auto prima, mentre per l’accusa è stato lui ad uccidere con sette coltellate Alice Neri. Intanto nell’udienza di oggi spunta un mozzicone di sigaretta con un dna maschile sconosciuto. A riferirlo i carabinieri del Ris di Parma a cui sono state affidate ulteriori analisi all’interno dell’auto bruciata su richiesta della difesa, l’avvocato Roberto Ghini. Mozzicone però, hanno precisato i carabinieri, che sarebbe stato buttato nell’abitacolo dopo l’incendio, in quanto trovato integro. Un nuovo elemento, dunque, in un processo che comunque si muove a grandi passi sverso la sentenza, prevista a metà luglio.