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Continua la protesta dei ricercatori precari contro i tagli al Fondo per la ricerca. VIDEO

Ricercatori precari, in mobilitazione ormai da diversi mesi dopo il taglio del Fondo di finanziamento ordinario per la ricerca da parte del Governo. Persone non più giovanissime, che faticano a costruirsi una vita stabile, ma soprattutto vedono il loro futuro sempre a rischio.

MODENA – Paolo Burgio, a sua volta ricercatore a tempo determinato presso Unimore, parla così della condizione che unisce molti ricercatori in ambito universitario, accomunati da contratti precari e stipendi molto bassi: una condizione che, per tanti di loro, significa non poter pianificare la propria vita. Una situazione, spiega l’associazione dei ricercatori universitari a tempo determinato, risultato dei tagli ai fondi di finanziamento ordinario voluti dal governo, che ha creato una bolla enorme di precariato in quello che viene definito il pre ruolo, ovvero tutto il periodo che intercorre tra il dottorato di ricerca e la presa di posizione come professore associato. In ambito universitario la crisi è profonda: a Modena, dove i ricercatori censiti lo scorso maggio erano 200 sommati a circa 500 assegnisti, in pochi mesi i numeri sono precipitati e Unimore ha perso, dal maggio scorso, almeno una decina di cervelli al mese. Un incontro con il segretario generale del Mur è già in programma la prossima settimana, per lamentare ancora una volta la totale assenza di fondi in manovra per le regolarizzazioni dei contratti. Ma ci si muove anche su altri fronti..

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