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Tagli agli enti pubblici, sindaci e province contro il Governo

Continua la protesta. Ed è polemica nella Bassa, dove il centrodestra ha votato contro la mozione dell’Unione dei Comuni contro i tagli.

MODENA – I sindaci emiliano-romagnoli di centrosinistra rinnovano il grido di protesta contro i tagli del Governo agli enti pubblici locali. Comuni ma anche Province, che lamentano una contrazione degli investimenti programmati pari al 70% per effetto dei tagli nazionali alle risorse loro destinate, “una catastrofe” spiegano gli enti chiamati a occuparsi di due fianchi scoperti dell’infrastruttura pubblica: le strade, che in queste ore tornano sotto la minaccia degli eventi atmosferici, e le scuole, oggetto di ingenti investimenti grazie ai fondi del PNRR ma bisognose di risorse ancora superiori. Questo pomeriggio la votazione all’interrogazione dei consiglieri regionali del Partito Democratico, ma il problema dei tagli è al centro di tutte le discussioni, in tutti i consigli, compresi quelli delle unioni di Comuni – amministrazioni pubbliche talmente piccole da aver deciso di unire gli sforzi per riuscire a rispondere alla domanda di servizi, non senza occasionali liti o cortocircuiti politici. è il caso della Bassa modenese, area in cui il colore politico non è uniforme e giunge sempre oggi dai consiglieri del PD l’accusa al centrodestra di fare “orecchie da mercante” sugli ammanchi nei bilanci. Il centrodestra ha votato contro la mozione che impegna la Giunta dell’Unione dei comuni della Bassa a farsi portavoce della preoccupazione per i bilanci dei comuni che la compongono. Un no che – ha dichiarato il vice capogruppo delle Liste Civiche-PD Bassa Modenese Nicolò Guicciardi – mette ancora una volta in evidenza l’incoerenza nella difesa d’ufficio di un governo che per i prossimi quattro anni ha deciso di fare cassa sui comuni, con evidenti ripercussioni sul livello dei servizi ai cittadini”. Meno di un anno fa quegli stessi sindaci si erano riuniti sotto il palazzo della Provincia, con le stesse preoccupazioni e le stesse necessità – tuttora irrisolte, ribadiscono.

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