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I Carabinieri di Modena hanno eseguito 44 perquisizioni a carico di cittadine georgiane indagate per immigrazione irregolare e uso di documenti lituani falsi per lavorare in Italia e ottenere benefici.

MODENA – Sono tredici le donne arrestate, straniere con documenti di identità lituani contraffatti, nell’ambito di un’operazione condotta dai carabinieri di Modena contro l’immigrazione clandestina; 44 le perquisizioni a carico di cittadine di origine georgiana e di un loro connazionale uomo. In sostanza le donne, assunte come badanti, avrebbero beneficiato di ammortizzatori sociali senza averne diritto. Ad una delle indagate, una 53enne, sempre cittadina georgiana, residente nel centro di Modena, che aveva adibito la propria abitazione quale luogo di dimora temporanea delle connazionali dopo il loro arrivo in Italia, è contestato il reato di favoreggiamento della permanenza sul territorio italiano di stranieri irregolari.
Nel 2024 le indagate si erano presentate presso l’Ufficio Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Modena per chiedere l’attribuzione del codice fiscale, esibendo dei documenti di identità lituani, poi risultati contraffatti. 38 indagate erano riuscite ad ottenere l’attribuzione di un codice fiscale attribuito ad identità false. Dopo aver così regolarizzato la loro posizione fiscale, aggirando la normativa sul soggiorno, le donne erano riuscite a farsi assumere in qualità di badanti presso anziani residenti in provincia, potendo così beneficiare di ammortizzatori sociali e potendo richiedere (ed ottenere) da istituti di credito dei finanziamenti di fatto mai estinti. All’esito delle procedure di identificazione, elezione di domicilio, notifica dell’informazione di garanzia e sul diritto di difesa e del sequestro dei documenti di identità contraffatti, non sussistendo esigenze cautelari, le 13 cittadine georgiane arrestate sono state poi liberate.

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