In tribunale a Modena questa mattina sono arrivate le richieste di pena per i quattro agenti della polizia Locale di Sassuolo accusati di tortura. Il Pm ha chiesto sei anni per le due posizioni più gravi; cinque, ridotti a tre e mezzo, per gli altri due.
MODENA – 19 anni complessivi di carcere. Sono queste le richieste del pubblico ministero Lucia De Santis a carico dei quattro agenti della polizia locale di Sassuolo accusati d tortura nei confronti di un un 34enne marocchino. Fatti avvenuti il 15 ottobre del 2021 all’ospedale di Sassuolo. Secondo l’accusa due agenti e due assistenti di polizia locale avrebbero immobilizzato con la forza su una barella e picchiato uno straniero giunto al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo con una grave crisi ipoglicemica. L’uomo era stato trovato riverso a terra per strada in stato confusionale, una condizione che può avere indotto gli agenti a pensare che il contesto fosse quello dello spaccio di droga. Per i due agenti accusati di tortura e falso la richiesta è stata di sei anni, ridotta a quattro per le attenuanti, ma che torna a sei per la continuazione e per avere redatto una relazione di servizio che, sempre secondo l’accusa, contiene falsità. Per gli altri due invece, accusati solo di tortura, la richiesta è stata di cinque anni, ridotta a tre anni e mezzo, sempre per le attenuanti. Ricordiamo che fu il personale sanitario in servizio quella sera a sporgere denuncia. Medici e infermieri ascoltati in tribunale in questi mesi hanno parlato di “violenza inaudita e non richiesta”. La vittima, che si è costituita parte civile, secondo quanto riferito dai sanitari non era pericolosa per l’incolumità del personale, ma venne trattato come tale. Incastrato con le braccia nelle sponde della barella, per poi subire sberle e strattonamenti, mentre un agente sarebbe anche salito in piedi sul suo bacino. I legali degli agenti hanno sempre dichiarato l’estraneità dei loro assistiti, tre di loro già reintegrati pienamente in servizio.