La terra solleva l’abitato dalle fondamenta: prima le crepe e poi i crolli. Nuovo appello della Provincia
BOCCASSUOLO (Palagano) – Non si placa il movimento franoso che spacca in due la piccola frazione dell’Appennino: la terra solleva le case dalle fondamenta, le inarca, le spezza. Il primo edificio è collassato, per una parte, nella giornata di ieri, e altri sono sotto minaccia con la slavina di fango e pietre che ha superato i tre chilometri di lunghezza. Una ventina le abitazioni rimaste isolate, molte delle quali vuote, ma ci sono anche tre famiglie oltre la soglia raggiungibile in automobile: la recente interruzione di un altro sentiero d’accesso, la via Lissandra, si somma alle difficoltà già vissute da Comune, Provincia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, senza contare le aziende locali messesi a disposizione sin dalla prima ora. Il presidente e sindaco Fabio Braglia lancia un nuovo appello: “Ci serve aiuto, da soli non ce la facciamo”.
Al crollo della casa si è aggiunto, in mattinata, quello del ponticello sul Rio della Lezza nella già citata via Lissandra. Oggi la frana si sposta “dai 30 ai 50 centimetri all’ora, le colate anche 50 metri al giorno” secondo gli esperti che monitorano la situazione. Via Lissandra era l’ultima strada di accesso all’azienda agricola omonima, il fronte franoso si allarga e arriverà presto a minacciare i tralicci TERNA ed ENEL per la distribuzione della corrente elettrica ai comuni limitrofi.