Sveglia all’alba per i lavoratori anche nei giorni “non” da bollino rosso: temperature alte già in tarda mattinata, integratori salini e pause in ambienti condizionati per riprendere le forze. Il presidente di ANCE Emilia Centro, Stefano Betti, plaude alle ordinanze per anticipare l’inizio lavori ma chiede “più uniformità comune per comune”.
MODENA – Aprire il cantiere poco dopo l’alba, meglio se alle cinque del mattino, e chiuderlo all’ora di pranzo per poi riprendere l’indomani: meglio per la produttività, per i trasfertisti altrimenti costretti ai salti mortali e anche per la salute dei lavoratori, che in questi giorni di tregua dal caldo soffocante osservano comunque la sosta nelle ore centrali per via di temperature che, sull’asfalto o sulla ghiaia, superano facilmente i 30 gradi. La lista delle richieste dei costruttori riuniti in ANCE è già nota alla Regione, “che con l’ordinanza ha lavorato bene quest’anno” spiega il presidente per l’Emilia centrale Stefano Betti, ma anche ai Comuni, che hanno competenza per quanto riguarda le attività rumorose. Quello di Modena ha acconsentito, ove possibile, di iniziare i lavori già alle 6 o alle 7, ma a pochi chilometri di distanza ci sono comuni che le stesse ordinanze non le contemplano. Nel frattempo, le ditte edili mettono in campo tutti gli strumenti per alleviare il caldo patito dai lavoratori dei cantieri: mezzi pesanti con cabina refrigerata, break continui (dieci minuti ogni ora) con ristori a base di integratori in ambienti refrigerati e un’attenta scelta delle mansioni a seconda dell’orario e dell’esposizione solare.