Secondo il gip, la misura anche con braccialetto elettronico non è adeguata alle esigenze cautelari. Esiste il pericolo di recidiva
MODENA – Resta in carcere il marocchino 19enne responsabile della brutale aggressione e violenza sessuale ai danni di una donna di 50 anni avvenuta a fine agosto scorso sulla pista ciclabile di San Damaso. Il giudice ha infatti rigettato la richiesta dall’avvocato difensore Francesca Corsi di sostituire il carcere con la misura dei domiciliari con braccialetto elettronico. Secondo il gip esiste il pericolo di recidiva, pericolo non attenuato dalla confessione dell’imputato. “La misura degli arresti domiciliari – motiva il giudice – anche con l’applicazione del braccialetto elettronico non è adeguata a contenere le esigenze di cautela”