In carcere l’udienza di convalida dell’arresto. Il giovane ha detto di non ricordare il momento dell’aggressione
CASTELNUOVO (Modena) – “Non volevo uccidere i miei genitori e aggredire mia sorella”, l’ha detto più volte davanti al giudice durante l’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta in carcere il ventitreenne cingalese che venerdì sera ha aggredito con un coltello la madre, il padre e la sorella di 15 anni nella loro casa di Castelnuovo Rangone. Il giovane, assistito dall’avvocato Daniela Goldoni, ha risposto alle domande del giudice raccontando di una lite scoppiata per futili motivi ma afferma di non ricordarsi il momento dell’aggressione, di avere un vuoto di quando ha colpito i famigliari con il coltello. Il giovane, riferisce il suo legale – è disperato per quello che ha fatto, ma è confuso, ha chiesto dei genitori e della sorella, ma non ha mai avuto intenzione omicidiarie. L’avvocato Goldoni ha chiesto per il suo assistito la riqualificazione del capo di imputazione da tentato omicidio a lesioni gravi. Richiesta motivata anche dal fatto che il coltello utilizzato nell’aggressione è di piccole dimensioni e soprattutto dal fatto che il giovane mai in passato si era dimostrato violento con i famigliari. Una tragedia sfiorata quella accaduta a villa Zanasi dove la famiglia originaria dello Sri Lanka risiede come custode in uno degli edifici dell’antico complesso. Una famiglia integrata socialmente ma con problemi al suo interno, conosciuta anche dai servizi sociali. Un ragazzo difficile l’aggressore, con problemi di dipendenze e fragilità psicologica, seguito dal centro di salute mentale. Per questo il legale ha chiesto per lui una collocazione alternativa al carcere
