Una nuova frontiera: la tecnica sinora era stata utilizzata solo in Corea del sud ed in Arabia Saudita. Il paziente è un 51enne che ha ricevuto il fegato da un amico.
MODENA – C’è una storia di grande amicizia da un lato e di grandi professionisti e di un sistema sanitario sempre più all’avanguardia dall’altro, dietro un intervento eseguito, per la prima volta in Europa, al Policlinico di Modena. Si tratta di un trapianto di fegato da donatore vivente con un approccio completamente robotico, ad operare è stato il robot daVinci: una tecnica sinora utilizzata solo in Corea del sud ed in Arabia Saudita. Il donatore ha scelto di aiutare l’amico 51enne, affetto da epatocarcinoma. Residenti in regioni diverse, entrambi hanno deciso di affidarsi ai professionisti dell’Emilia Romagna dove, di fatto, è stata varcata una nuova frontiera per la trapiantologia: si tratta del primo caso di trapianto robotico (sui 34 avviati dal 2021 al Policlinico) che avviene tra persone non consanguinee e tutta la procedura è stata condotta con una tecnica mini-invasiva che rispetta completamente la parete addominale, riducendo dolore, cicatrici e tempi di recupero.
Oggi la nostra regione può contare su 23 sedi donative su tutto il territorio e sui tre centri trapianto di Modena, Bologna e Parma, diventati nel tempo un punto di riferimento a livello nazionale e non solo.
