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L’Emilia-Romagna unisce le forze con Aziende Sanitarie e Ospedaliere di tutta Italia nel progetto “Salviamo il Sistema Sanitario Nazionale”. Per gli esperti della sanità serve un piano pluriennale da almeno 250 miliardi di euro per restituire ai cittadini il diritto alla salute.



MODENA – C’era una volta l’eccellenza della sanità pubblica italiana, poi il declino – da collocare in epoca recente, spiega Melandri, ossia negli ultimi quindici anni. Oggi l’ex primario di cardiologia di Sassuolo unisce le forze con colleghi medici, infermieri, e associazioni – la Fondazione Gimbe in testa – per mandare alla politica un messaggio chiaro. L’iniziativa è sostenuta da cinque AUSL dell’Emilia-Romagna, inclusa Modena, e da altre in tutta Italia da Salerno ad Aosta: ha un hashtag e un nome chiari, di stringente attualità – “Salviamo il Sistema Sanitario Nazionale”.

Una terapia d’urto, è il caso di dirlo, da impostare su base pluriennale tenendo fede a quella che, nel cuore della pandemia, sembrava una promessa infrangibile, quella di potenziare il sistema sanitario pubblico apparso fragile durante l’emergenza, anziché abbandonarlo a se stesso, come poi è stato. Melandri sottolinea che gli errori politici commessi dal 2010 sono stati “di tutti i colori”, ma esprime anche un giudizio severissimo sulle risposte fornite dall’attuale Governo.

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