L’ipotesi di reato è di istigazione al suicidio. L’ingegnere 50enne, in carcere per aver ucciso l’ex moglie, era stato trovato senza vita una decina di giorni fa.
MODENA – La procura di Modena indaga con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio per la morte dell’ingegnere 50enne Andrea Paltrinieri, trovato senza vita una decina di giorni fa nella cella del carcere Sant’Anna dove era rinchiuso dopo l’omicidio della ex moglie, la 41enne bielorussa Anna Sviridenko, avvenuto nel giugno dello scorso anno. Al momento il fascicolo è stato aperto contro ignoti. A riportare la notizia è il Resto del Carlino di Modena. Secondo quanto emerge il 50enne sarebbe stato destinatario di minacce e insulti e vittima di percosse da parte di altri detenuti e si cerca ora di verificare se ci fossero segnali e, nel caso, se sottovalutati, delle potenziali intenzioni dell’uomo. Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti, ha incontrato Paltrinieri in cella due volte, a novembre e l’ultima, la vigilia di Natale: il detenuto – conferma il Garante – non si trovava in un regime di protezione ma in una sezione ordinaria “anche, ma non solo per problemi di sovraffollamento del carcere”. In nessuno dei due casi il 50enne aveva riferito di minacce o di altro: “Non mi aveva fatto pensare a intenti autolesionisti – racconta Cavalieri – che spiega come al centro dei colloqui vi fossero questioni di salute e l’eventualità di iscriversi a Biologia. Paltrinieri fu trovato senza vita lo scorso 7 gennaio, il terzo suicidio nel giro di sole tre settimane nel carcere di Modena. Dove, giovedì pomeriggio, si è verificato un altro grave episodio: l’incendio appiccato da due detenuti all’interno della loro cella. Uno dei due, un 25enne straniero, è tuttora ricoverato in prognosi riservata al centro grandi ustionati di Parma. Le sue condizioni rimangono molto gravi.