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Troppe visite specialistiche, incentivi ai medici che ne prescrivono meno

Lotta al consumismo sanitario, l’Ausl fa chiarezza sull’accordo

Dopo i dubbi sollevati a seguito degli incentivi ai medici sulle prescrizioni sanitarie l’Ausl di Modena fa chiarezza sull’accordo: “L’obiettivo è prescrivere visite ed esami giusti” dice l’azienda rassicurando i modenesi.

MODENA – Prescrivere visite ed esami giusti, per i pazienti giusti, ovvero quelli che ne hanno davvero necessità, così da usare in modo responsabile ed efficiente le risorse sanitarie: si muove dentro a questo orizzonte l’accordo che l’Azienda USL di Modena ha siglato con i Medici di Medicina Generale, rappresentati dalla FIMMG, per promuovere l’appropriatezza delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e diagnostiche. Al centro dell’accordo, che non ha incassato le firme di Snami e Smi, l’incentivo ai medici di base per ridurre del 25% le prestazioni: una scelta frutto di una concertazione serrata, assicurano i vertici territoriali della Federazione medici di medicina generale, il cui intento non è quello di tagliare indiscriminatamente le prestazioni spesso fondamentali per i cittadini, ma ridurre quelle ridondanti, routinarie o superflue. Obiettivi, sottolinea in una nota l’Azienda Usl, il cui raggiungimento viene premiato non solo dal punto di vista economico, peraltro con fondi già destinati ai medici, ma anche mettendo a disposizione degli ambulatori strumenti diagnostici che consentono di dare risposta ai bisogni di bassa complessità: quelli più frequenti e per i quali non è sempre necessario il ricorso ad una visita specialistica. Il fenomeno dell’inappropriatezza continua infatti a rappresentare un elemento che incide notevolmente sulla capacità del sistema di garantire equità nell’offerta delle prestazioni, con notevoli discrepanze tra un professionista e l’altro, e con il rischio che queste non siano utilizzate da chi ne ha veramente bisogno. Un impegno al rispetto dei criteri richiesto allo stesso modo ai medici specialisti, che inviano i pazienti ai medici di medicina generale con la richiesta di effettuare esami. “Dobbiamo garantire un uso responsabile delle risorse sanitarie che oggi più che mai sono sottodimensionate rispetto alla domanda” chiarisce il Direttore generale dell’Ausl Mattia Altini. Ma il protocollo continua a far discutere.

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