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E’ il caso di Luciano Coppi, 77enne di Savignano, la cui morte (era stato trovato senza vita nel suo letto) era rimasta avvolta nel mistero. Ora il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione e disposto l’imputazione della donna.

SAVIGNANO SUL PANATO (Modena) – I figli di Luciano Coppi non hanno mai smesso di chiedere la verità per loro padre, trovato morto nel suo letto nel novembre del 2020 a Savignano sul Panaro. Ora sembra esserci uno spiraglio. Il gip Andrea Scarpa, come riporta il Resto del Carlino, ha rigettato la richiesta di archiviazione del fascicolo e ha disposto l’imputazione coatta della badante che era con lui in quel periodo, una 50enne che ora risulta indagata con l’accusa di omicidio volontario. La donna è stata rintracciata dagli inquirenti e presto verrà ascoltata.
Ricordiamo che il 77ene era riverso sul letto esanime, pare per soffocamento secondo la consulenza di parte. Ma al di là della perizia medico legale, secondo quanto ricostruito dai figli, dall’abitazione dell’uomo erano scomparsi oggetti di valore. “Mio padre stava bene e una morte naturale per noi non è mai stata credibile. Quando sono salito in camera, mi sono accorta che tante cose non erano al loro posto, poi se avesse avuto un malore non sarebbe stato a letto coperto, con le lenzuola tirate bene, era tutto perfetto” – ha sottolineato il figlio Marco. Ora la famiglia, rappresentata dall’avvocato modenese Giorgio Pellicciardi attende la fissazione dell’incidente probatorio che dovrebbe accertare una volta per tutte le cause della morte.

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