E’ stata la giornata del generale Luciano Garofano, consulente del marito della vittima. “Su uno dei reperti – ha detto – sono possibili altre analisi per scoprire la verità”
MODENA – Ex comandante del Ris di Parma, ha seguito le indagini più complesse di cronaca nera; da Cogne alla strage di Erba, da Ferdinando Carretta a Donato Bilancia fino al delitto di Garlasco. Il generale Luciano Garofano protagonista in aula nel processo per l’omicidio di Alice Neri. Consulente del team dell’avvocato Ingroia nominato dal marito della vittima Nicholas Negrini, è stato sentito dal pm Giuseppe Amara sui reperti trovati nel boschetto di Fossa di Concordia dove il 19 novembre del 2022 venne rinvenuta l’auto della 32enne di Ravarino data alle fiamme con il corpo della donna del bagagliaio. In particolare Garofano si è soffermato sulla spallina del reggiseno sul quale è stato rilevato il dna di Alice, quello di una persona sconosciuta ma non quello dell’imputato Moahmed Gaaloul. Un reperto sul quale, ha detto Garofano si potrebbero eseguire altre analisi.
Il dna di Gaaloul è invece stato trovato, ha confermato il generale Garofano, su altri due reperti chiave delle indagini; un mozzicone di sigaretta e la tanica con all’interno liquido infiammabile
E poi ancora l’arma con la quale Alice è stata colpita. Secondo la dottoressa Cristina Cattaneo nominata dalla procura un coltello di piccole dimensioni, un risultato sul quale non concorda l’ex comandante dei Ris