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Morte di Raffaele Marangio, “il corpo spostato”. VIDEO

Indagini serrate sulla morte dello psicoterapeuta 78enne trovato senza vita con una cintura stretta al collo il 26 luglio scorso. Si visionano 40 ore di telecamere

MODENA – Il corpo è stato spostato dall’assassino o da qualcuno intervenuto subito dopo.  Ne sono convinti gli inquirenti che stanno indagando sulla morte di Raffaele Marangio, lo psicologo settantottenne trovato senza vita nel suo appartamento di via Stuffler a Modena con una cinghia intorno al collo il 26 luglio scorso. Il corpo supino in una posizione innaturale secondo chi indaga, che ha portato la Procura ad aprire un fascicolo per omicidio contro ignoti.

 Le indagini proseguono serrate. Gli inquirenti stanno ancora sentendo le persone entrate in contatto con il professore nelle ore precedenti al decesso, contatti rintracciati dal telefono della vittima ma soprattutto stanno visionando le telecamere  di videosorveglianza. Via Stuffler non ha occhi elettronici quindi si guarda il via vai delle zone limitrofe. Un lavoro complicato anche dalla difficoltà nello stabilire l’orario preciso della morte a causa del brusco abbassamento delle temperature di fine luglio che potrebbe aver rallentato il processo di decomposizione del corpo. Gli inquirenti stanno analizzando un range di 40 ore nella speranza di raccogliere indizi utili in attesa dell’esito degli esami autoptici e dei rilievi della scientifica. L’ipotesi del suicido, presa in considerazione dagli stessi inquirenti, non convince. Raffaele Marangio, psicoterapeuta ancora attivo nell’associazione Aspic da lui fondata con sede nella sua abitazione ed ex docente a Unimore era tranquillo,  stava traslocando a Roma per raggiungere la figlia

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