Affluenza in calo alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna: alle ore 19 aveva votato il 30,8% degli aventi diritto, poco più della metà rispetto al 58,8% della precedente tornata, nel gennaio 2020, quando però si votava in un unico giorno. La provincia di Modena ha fatto leggermente meglio, con quasi un punto percentuale di affluenza in più.
MODENA – Urne aperte da questa mattina alle 7 in Emilia-Romagna per il rinnovo delle cariche regionali. Bassa l’affluenza, alle 19 aveva votato quasi il 31% degli aventi diritto. Si vota fino alle 23 di questa sera e domani dalle 7 alle 15. Regolari in provincia le operazioni di voto. Affluenza in calo alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna: alle ore 19 aveva votato il 31% degli aventi diritto, poco più della metà rispetto al 58,8% della precedente tornata, nel gennaio 2020, quando però si votava in un unico giorno. La provincia di Modena ha fatto leggermente meglio, con quasi un punto percentuale di affluenza in più. Le operazioni ai seggi, iniziate alle 7 del mattino, si sono comunque svolte in modo regolare, come ci raccontano i presidenti di seggio in servizio alle scuole Rodari di Modena.
Urne aperte da questa mattina, domenica 17 novembre, in tutta la regione per il rinnovo del presidente e dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. La tornata elettorale si svolge in due giorni, domenica fino alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15 dopodichè inizierà subito lo spoglio delle schede. I candidati alla presidenza sono 4: Michele De Pascale. 39 anni, per il centrosinistra; Elena Ugolini, 65 anni, per il centrodestra, Federico Serra, 33 anni, per partito comunista, rifondazione comunista e Potere al Popolo, Luca Teodori, 56 anni, civico vicino alle posizioni no vax con la lista lelatà, coerenza, verità. Sarà eletto Presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti, non è previsto il ballottaggio secondo turno. Oltre al Presidente si eleggono anche i 50 membri dell’assemblea regionale. Ogni elettore può esprimere un massimo di 2 preferenze di candidati della stessa lista; in tal caso andrà però rispettata la parità di genere. Quattro le possibili modalità di voto: tracciando un segno solo sul nome del candidato presidente (e in questo caso il voto non andrà a nessuna delle liste collegate). Tracciando il segno sul simbolo di una delle liste (e in questo caso il voto si trasferisce automaticamente al candidato presidente sostenuto dalla lista prescelta). Si possono poi votare sia il candidato presidente che una delle liste che lo sostengono o, infine, anche il cosiddetto voto disgiunto, un candidato presidente e una lista di altro schieramento. Come sempre, per votare è necessario portare con sé un documento di identità e la tessera elettorale: chi l’avesse smarrita potrà richiederne una nuova presso gli uffici elettorali del comune di residenza, che resteranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto. Gli elettori chiamati alle urne in Emilia-Romagna sono quasi 3,6 milioni, 555mila in provincia di Modena. A preoccupare un po’ tutti gli schieramenti è l’incognita affluenza: la storia elettorale dell’Emilia Romagna vanta un record del 96,62% di votanti nel 1975 ma anche di un 37,71% nel 2014. Alle ultime regionali del gennaio 2020 l’affluenza fu del 67,67%.