Si è svolto ieri alla Baia del Re a Modena un convegno regionale organizzato da Federcaccia, dedicato al presente e al futuro delle nostre montagne.
MODENA – Se l’uomo lascia la montagna c’è chi ne approfitta, ad esempio l’incuria e il degrado. E questo accade naturalmente anche in Emilia Romagna, dove – ad esempio – l’agricoltura in quota, nonostante la qualità delle produzioni, è in forte declino con un rischio sempre più alto di abbandono progressivo dei territori coltivati. Non solo: alla perdita sociale, economica e culturale si affiancano il calo della biodiversità e della cura del paesaggio. Questi alcuni dei temi approfonditi nel convegno “Far rivivere l’Appennino” organizzato a Modena da Federcaccia a livello regionale.
Lo sviluppo del territorio deve passare, secondo Federcaccia, da un rapporto rinnovato e rinnovabile tra animali, uomini e boschi. E un ruolo chiave, oltre all’attuazione dei piani di controllo per la fauna selvatica in costante aumento, lo reciteranno anche i cacciatori: sentinelle operative su un territorio sempre meno ricco di euro ma allo stesso tempo sempre più necessario all’equilibrio della vita umana industrializzata e digitale.