La nuova indagine di Federconsumatori: quasi tutte le strutture presentano irregolarità. Servono controlli, trasparenze e nuove leggi. Emergenza abitativa, il sindacato: “Dalla legge finanziaria solo briciole, così non si aiutano le famiglie”.
MODENA – Affitti brevi turistici, anche a Modena è notte fonda. Secondo un’indagine di Federconsumatori e Cgil, praticamente nessuno degli alloggi monitorati dalla ricerca è pienamente regolare e solamente il 16% ha le principali dotazioni di sicurezza come estintore, codice identificativo e rilevatore di monossido.
La ricerca ha analizzato un centinaio di alloggi tra i 600 circa presenti a Modena e i 90 a Carpi offerti sulle principali piattaforme web. “La situazione sta lentamente migliorando -dice Federconsumatori- perché ad oggi la legge rende sì obbligatorie le dotazioni di sicurezza ma le sanzioni potranno scattare solamente dal primo gennaio 2025”. A Modena esiste un host che si dichiara privato, che potrebbe quindi gestire al massimo 4 alloggi, ma che ne amministra in realtà 48. “Una situazione clamorosamente opaca -dice Federconsumatori- che chiede a tutto il settore maggior trasparenza e maggiori controlli”.
“Con questa legge finanziaria il governo Meloni dimostra il totale disinteresse per il problema casa”. A denunciarlo i sindacati degli inquilini Sunia e Uniat: “I fondi previsti nel 2025 copriranno solamente il 20% del fabbisogno”.
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