Mentre tiene banco la discussione sulla raccolta differenziata, ci sono aree dove è finito di tutto. Non è solo un problema di decoro: questi siti rappresentano una minaccia reale per l’ambiente e la salute.
MODENA – Nel calderone c’è di tutto: elettrodomestici dismessi, rottami d’auto, sanitari rotti, sacchi gialli della plastica e rifiuti di ogni tipo. Tutt’intorno capannoni industriali chiusi e in abbandono mentre, al di là di un muro, fa capolino lo scheletro delle ex fonderie. Nell’insieme una cartolina di un angolo di Modena che nessuno vorrebbe vedere. Ma il problema delle micro-discariche abusive, in contesti isolati che sfuggono alla vista dei più, è presente anche il provincia. Raccogliere e differenziare i propri rifiuti è un gesto di civiltà, oltre che di rispetto per l’ambiente e il territorio. Questa consapevolezza però non è ancora sufficientemente diffusa. E non è solo un problema di decoro: le discariche illegali hanno un impatto negativo su piante e animali, minacciano la qualità dell’acqua, del suolo, dell’aria e non da ultimo la salute umana.