Il fine settimana del Gran Premio d’Austria è stato movimentato dalla notizia dell’ingresso dell’ex presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo nel CDA di McLaren Automotive. “Ma non mi occuperò di F1 – ha chiarito – il mio cuore resta rosso”
MODENA – Quando tra fine anni 90 e i primi 2000 Ferrari e McLaren lottavano punto a punto per i titoli mondiali piloti e costruttori in Formula 1, una notizia del genere sarebbe stata impensabile. Erano gli anni delle grandi sfide tra Mika Hakkinen su McLaren e Michael Schumacher su Ferrari, poi – più avanti – ma anche della clamorosa spy story che ebbe come protagonista Nigel Stepney, il meccanico licenziato dalla Ferrari per aver passato informazioni riservate alla McLaren. Era il 2007, l’anno del titolo di Kimi Raikkonen, l’ultimo mondiale piloti vinto dalla Scuderia. E alla guida del Cavallino c’era sulla poltrona di presidente Luca Cordero di Montezemolo. Ferrari e McLaren erano universi contrapposti, divisi da una rivalità feroce, che talvolta varcava i limiti della pura sportività. Oggi, quasi 20 anni dopo, il ribaltamento di scena è completo se è vero com’è vero che Luca Cordero di Montezemolo, proprio lui, è entrato nel CdA di McLaren Automotive. Si tratta di un ramo d’azienda della scuderia di Woking che non si occupa di Formula 1 ma di produzione di vetture stradali, specie per i campionati gran turismo. Eppure l’abbinamento Montezemolo – McLaren fa comunque effetto. “Il mio cuore resta rosso – ha chiarito all’ANSA il presidente che ha guidato la Ferrari dal 1991 al 2014 – sono membro del CdA di McLaren Automotive, ma resterò lontano dalla Formula 1”. Il link che ha portato Montezemolo in McLaren è la CYVN Holdings, fondo d’investimenti di Abu Dhabi che ha acquisito quote della scuderia inglese. E da sempre – come testimonia l’apertura del parco divertimenti Ferrari Wolrd a Yas Marina nel 2010 – i rapporti di Montezemolo con Abu Dhabi sono eccellenti.
