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“Dio è di nuovo instrumentum regni, e intanto il mondo brucia”. Queste le parole all’apertura dell’Anno Pastorale

MODENA – L’Anno Pastorale si apre nella parrocchia del Gesù Redentore con l’appello alla pace dell’arcivescovo Erio Castellucci. Che rimprovera i potenti del mondo per l’uso strumentale della religione: instrumentum regni, mentre il mondo brucia. Dalle parole incendiare dei ministri Ben Gvir e Smotrich alla legittimazione dell’invasione dell’Ucraina: mentre si combattono guerre “armi in pugno”, da Gaza al Donbass, la Chiesa cattolica tenta di costruire ponti con le altre religioni – privilegiando la comunione, la distensione, la tolleranza – eppure tutta attorno è tirata per la tonaca, non meno delle altre, affinché consenta alle guerre di continuare. È con questo pensiero che Don Erio apre l’Anno Pastorale, chiedendo alla sua comunità di fare pressioni, pacifiche ma risolute, affinché il mondo ritrovi la ragione. E ai colleghi, per così dire, di fare lo stesso. La tensione, Don Erio, la vede anche nelle singole comunità, nelle parrocchie. Talvolta sfocia nei rapporti personali, con toni aspri: si sente che sono tempi di aggressività, nei quali i fedeli (e non) sono saturati dalle notizie e dalle immagini di violenza che non si placano. Castellucci ricorda poi che le guerre sono tante, non due, proprio come aveva fatto Don Luigi Ciotti a Modena una settimana fa.

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