L’oncologo ed ex presidente dell’Associazione “Angela Serra” è stato assolto anche dall’accusa di abuso d’ufficio
MODENA – “Un incubo durato 13 anni” lo sfogo di Massimo Federico all’indomani della sua ultima assoluzione quella dall’accusa di abuso d’ufficio. Per l’oncologo modenese, ex direttore del Com e presidente dell’associazione Angela Serra, si chiude così una vicenda giudiziaria iniziata con i sigilli dei Nas al suo ufficio nel 2012 per un’inchiesta su presunte sperimentazioni e finanziamenti occulti ricevuti da aziende farmaceutiche e continuata poi con un altro filone con l’accusa di un uso personalistico degli spazi del centro oncologico modenese. Già nel 2022 era caduta l’accusa di corruzione, in sua difesa, come avvocato si era mosso anche l’ex pm Antonio Di Pietro. Un secondo processo però lo portò ad una condanna di 2 anni e 11 mesi per aver trattenuto il registro tumori e per aver occupato con la fondazione italiana linfomi gli spazi del centro oncologico modenese di cui era il direttore. Dopo il ricorso in appello, nei giorni scorsi è arrivata l’assoluzione anche da questa accusa. “Io un lavoro ce l’ho ancora – osserva – ma questa vicenda ha rovinato molte famiglie”.