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Anziani maltrattati in una Rsa, indagato un operatore carpigiano

L’indagine dei carabinieri in una struttura di Castelnuovo Monti nell’Appennino reggiano. Quattro operatori sociosanitari, di età compresa tra i 30 e i 57 anni, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero posto in essere comportamenti abituali e reiterati, con effetti fisici e psicologici sui pazienti.

CASTELNUOVO MONTI (Reggio) – Maltrattamenti, insulti e minacce agli anziani ricoverati in una Rsa dell’ appennino reggiano. Questa l’accusa rivolta a quattro operatori che sono stati denunciati, due di loro sono stati sospesi dal servizio. L’operazione dei carabinieri di Castelnovo Monti è scattata dopo la denuncia di alcuni famigliari. I dettagli da Cristiana Boni

Sono quattro gli operatori socio-assistenziali di età compresa tra i 30 e i 57 anni che risultano indagati per presunti maltrattamenti ai danni di anziani ospiti di una residenza sanitaria assistenziale gestita da privati in appennino. Due di loro, un 39enne residente a Carpi di Modena e un 34enne di Valsamoggia nel bolognese, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare interdittiva che dispone la sospensione dall’esercizio di pubblico servizio per un anno.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Castelnovo né Monti, i fatti sarebbero avvenuti tra il 2023 e l’inizio del 2025. Le indagini sono scattate dopo le denunce di alcuni familiari, preoccupati per la sicurezza dei propri congiunti.

Gli accertamenti, coordinati dalla Procura di Reggio, hanno portato alla raccolta di elementi ritenuti gravi: testimonianze concordi e intercettazioni audio-video avrebbero documentato episodi di strattoni durante le operazioni di cura, insulti, minacce e persino schiaffi, sofferenze fisiche e psicologiche inflitte a persone fragili, alcune affette da gravi patologie.

Il quadro delineato dagli investigatori parla di condotte abituali e sistematiche, tali da creare un clima di sopraffazione all’interno della struttura. Alla luce di queste risultanze, il GIP del Tribunale ha accolto la richiesta della Procura, disponendo la misura cautelare nei confronti dei due operatori ritenuti responsabili dei comportamenti più gravi e reiterati. L’obiettivo è prevenire il rischio di ulteriori episodi.

Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e proseguirà con ulteriori approfondimenti. Intanto, la vicenda riaccende i riflettori sulla tutela delle persone anziane e sulla necessità di vigilanza nelle strutture dedicate alla loro assistenza.

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