Era l’alba del 18 novembre del 2022 quando il corpo della 34enne venne ritrovato carbonizzato nel baule di un’auto a Fossa di Concordia. In questi mesi la famiglia non ha mai smesso di chiedere giustizia.
MODENA – Sono passati due anni dal terribile omicidio di Alice Neri, la donna trovata carbonizzata nel baule della sua auto nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 nelle campagne di Fossa di Concordia. Un femminicidio che in questi mesi è sempre stato presente nelle cronache anche nazionali. Un femminicidio che ha lasciato senza madre una bambina che oggi ha cinque anni. Se nella vita di chi le ha voluto bene resta tanto dolore, nel frattempo in Tribunale a Modena continua il processo, iniziato lo scorso febbraio, che vede alla sbarra Mohamed Gaaloul, unico imputato per la sua morte. Nell’ultima udienza, mercoledì scorso, la mamma di Alice, Patrizia Montorsi, ha voluto ricordare il dolore immenso che tutta la famiglia sta vivendo ribadendo che Alice in questo processo è la vittima e non l’imputato, facendo riferimento a come in questi mesi si è parlato di lei. Al suo fianco l’altro figlio e fratello di Alice Matteo Marzoli.
Ricordiamo che l’unico imputato nel processo è Mohamed Gaaloul, che in questi mesi è sempre stato presente a tutte le udienze. Le accuse nei confronti del 29enne tunisino sono pesanti. Deve rispondere di omicidio aggravato, violenza sessuale e distruzione di cadavere ma anche di spaccio di stupefacenti e di tentata estorsione. Secondo gli inquirenti il tunisino quella sera avrebbe avvicinato Alice allo Smart Caffè di Concordia alle 3.40 salendo a bordo della Ford Fiesta della ragazza, per poi ucciderla poco dopo. I pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara, titolari dell’indagine, sostengono che Gaaloul abbia colpito Alice Neri con diversi colpi di arma bianca, per poi rinchiudere il cadavere della donna nel bagagliaio appiccando il fuoco tanto da distruggerne quasi completamente i resti. Una verità giudiziaria che pian piano viene ricostruita, con la speranza che Alice Neri possa avere giustizia. La sentenza è attesa per la prossima primavera.