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In corte d’assise a Modena oggi è stato il giorno dell’interrogatorio di Mohamed Gaaloul, l’uomo accusato dell’omicidio di Alice Neri, la mamma di Ravarino trovata morta nelle campagne di Concordia nel novembre di due anni fa. “Le chiesi un passaggio a casa – ha detto – ma lei mi fece scendere dall’auto e da allora non l’ho più vista”.


MODENA – Un’udienza fiume cominciata con le parole della presidente della corte Ester Russo che si è rivolta direttamente all’imputato Mohamed Gaaloul chiedendogli di dire la pura verità, anche su questioni scomode legate alla droga e se non lo avesse fatto, di inginocchiarsi di fronte ai famigliari di Alice, presenti in aula e soprattutto a quella bambina rimasta senza mamma a soli 4 anni. Poi il lungo racconto del 34enne tunisino che ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee, un racconto dettagliato da cui è emersa una vita sbandata tra spaccio di cocaina e debiti. Poi incalzato dalla giudice Gaaloul è arrivato a quella notte del 17 novembre 2022 quando incontrò Alice davanti allo smart Caffè, “fu lei ad avvicinarmi, ha detto, mi ha chiesto come mi chiamavo e di dov’ero” poi l’imputato ha ribadito di aver chiesto soltanto un passaggio a casa alla donna e ancora il racconto di quel girovagare nella notte in auto tra le strade e gli argini ha riferito di avere avuto un rapporto sessuale con la donna ma che poi lei avrebbe cambiato improvvisamente umore dopo che hanno incrociato un’altra auto che quasi è venuta addosso alla loro, “fu lei ha farmi scendere malamente”, ha riferito mi sono fermato a dormire vicino ad un garage e alla mattina ho raggiunto la casa di mio cugino, poi incalzato dalle parti civili e dalla stessa difesa il racconto del viaggio tra Francia, Svizzera e Germania, paese quest’ultimo con cui aveva un conto in sospeso con la giustizia , viaggio che secondo la difesa non era un fuga. Ma è ancora una volta la presidente Russo ad intervenire : si è mai chiesto Gaaoloul ha detto perché la donna che aveva conosciuto quella notte sia stata trovata poche ore dopo senza vita in quel luogo remoto che lei conosceva così bene; si è mai spiegato questa coincidenza? Non me la sono mai spiegata ha risposto il 34enne tunisino. Il processo riprende il 18 dicembre con il controesame dell’imputato da parte della procura

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