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Di nuovo alla sbarra l’unico imputato, Mohamed Gaaloul, chiamato a chiarire ogni passaggio di quella notte tra il 17 e 18 novembre del 2022

MODENA – Il giubbotto e le scarpe che Mohamed Gaaloul indossava quella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 e che i carabinieri nella perquisizione domiciliare quando lui era già in carcere non hanno trovato. E’ stato uno dei punti chiave dell’interrogatorio al tunisino 31enne imputato per l’omicidio di Alice Neri, la mamma di Ravarino trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto Fossa di Concordia. “Il giubbotto che indossavi quella notte aveva una decorazione particolare, lo dicono le immagini, ma a casa ai carabinieri non l’hanno trovato” lo hanno incalzato i due pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara. “Io mi sono cambiato a casa, erano lì, ha risposto Gaaloul”. Indagini fatte male per il difensore Roberto Ghini

L’accusa e la Corte hanno voluto che l’imputato ricostruisse ancora una volta il tragitto che fece sull’auto di Alice quella notte quando lasciarono lo smart caffè di Concordia. Ha ribadito di averle chiesto un passaggio a casa e poi le soste sull’argine dove avrebbero consumato due rapporti sessuali fino quando secondo la versione dell’imputato lei lo avrebbe cacciato dall’auto perché innervosita dopo che avevano incrociato un’altra vettura scura. Un racconto che secondo il fratello non regge

In aula ha parlato come teste anche Patrizia Montorsi mamma di alice che ha ricordato quanto fossero unite “se non si passa attraverso quello che passo io non si può capire” ha detto commossa davanti alla corte

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