Le trasformazioni globali al centro del secondo giorno di lavori. “L’Europa? Un’utopia da difendere”
Modena – “La nostra generazione è chiamata a mettersi al centro di una stagione di grandi cambiamenti, ma prima ci servono strumenti efficaci per affrontare questa trasformazione”. Imelda ha studiato diritto internazionale all’Aia, mentre Carla lavora per diventare esperta di istituzioni europee passando da un Paese membro all’altro. Sono solo due delle storie che convergono nell’ottava edizione della Summer School “Renzo Imbeni” che riflette sul futuro politico dell’Unione Europea in un mondo che cambia, anzi, sembra innestare la retromarcia verso una visione novecentesca non dello Stato ma dell’Impero. Proprio su questo ritorno al passato è impostata la seconda giornata di lavori: la Summer School, giunta all’ottava edizione, offre alle studentesse e agli studenti ammessi al corso “un punto di vista realistico sulle questioni del presente”, così il professore di storia della filosofia di UNIMORE Carlo Altini. “L’Europa è un’utopia, ma un’utopia positiva da difendere assolutamente”. Al suo fianco il docente torinese Pier Paolo Portinaro, che sottolinea “la paura diffusa di una restaurazione ai governi precedenti alle democrazie parlamentari. Tuttavia ritengo che questa restaurazione non sia possibile”.