L’assessora Camporota conferma maggiori controlli davanti alla scuola. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini: “Il comune deve fare di più”. Il racconto di un genitore: “Mio figlio malmenato alla stazione, ora andiamo noi a prenderlo finite le lezioni”.
MODENA – In consiglio comunale a Modena il dibattito sulla violenza giovanile, dopo l’incontro tra genitori e sindaco alla parrocchia di Gesù Redentore. L’assessora Camporota conferma maggiori controlli davanti alla scuola. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini: “Il comune deve fare di più”. Il racconto di un genitore: “Mio figlio malmenato alla stazione, ora andiamo noi a prenderlo finite le lezioni.
Per questo episodio di poche settimane fa il genitore è venuto in consiglio comunale dove era previsto un dibattito su sicurezza e devianza giovanile. Dall’inizio dell’anno scolastico la Prefettura di Modena ha riscontrato circa una decina di aggressioni avvenute tra giovani davanti alle scuole. Fratelli d’Italia ha presentato due interrogazioni.
“Al comitato per l’ordine e la sicurezza svolto il 20 novembre scorso in Prefettura con le forze dell’ordine -ha spiegato l’assessora alla sicurezza urbana integrata Alessandra Camporota – sono stati decisi l’aumento dei controlli davanti alle scuole, anche con agenti in borghese”
Riprendendo l’ultimo rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, l’assessora ha sottolineato che oggi Modena non è tra le 73 province italiane con gang giovanili. Tra l’altro fu proprio lei, da Prefetta, a disarticolare due anni fa le bande minorili Daisan e Sooz, che si stavano strutturando in città. Esiste invece tra i 15-17enni un diffuso atteggiamento di disprezzo per le regole del vivere civile che sfocia talvolta in atti vandalici, vessazioni o violenze rivolte quasi sempre ad altri coetanei. Ad essere coinvolti sono spesso ragazzi italiani di seconda generazione e stranieri. Motivo per cui il comune sta potenziando i servizi di educativa di strada e di mediazione per l’educazione alla legalità.