Quel giorno di cinque anni fa persero la vita nove detenuti. “La città non può dimenticare”, le parole degli organizzatori dell’iniziativa
MODENA – Nove rose incastrate nel cancello, tante quante i detenuti morti in quella terribile giornata, Davanti al carcere di Sant’Anna un gesto per ricordare chi non c’è più ma soprattutto un simbolo per non calare il sipario davanti a quella tragedia anche dopo che la giustizia ha messo la parole fine archiviando l’indagine. Il presidio organizzato dal comitato verità e giustizia per i morti del’ Sant’Anna. L’8 marzo di cinque anni fa al sant’Anna fu l’inferno. Con il primo Lockdown che dilatava i tempi delle visite di famigliari il carcere venne messo a ferro e fuoco, incendi e devastazioni come accadde in altri penitenziari italiani. A Modena morirono 9 detenuti 13 in tutta Italia. Vi fu un’indagine della procura 121 poliziotti penitenziari, vennero iscritti nel registro con accuse di tortura e lesioni aggravate ma l’inchiesta venne archiviata, secondo l’indagine i detenuti erano morti di overdose da metadone dopo avere preso d’assalto l’infermeria.