E’ diventato esecutivo il provvedimento del Tribunale di Modena che impone alla ex-dipendente di restituire quasi mezzo milione di euro, sottratti ai conti della società. “Recuperato l’88% del maltolto -dice l’amministratore unico di Amo Andrea Bosi – ma non ci fermiamo qui”
MODENA – Caso Amo, è diventato esecutivo il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Modena nei confronti della ex dipendente dell’agenzia per la mobilità accusata di aver sottratto circa mezzo milione di euro dai conti della società. Lo scorso agosto il giudice aveva accolto in pieno le ricostruzioni fornite dai legali di Amo obbligando la donna a restituire il maltolto, ora è stato emesso il titolo esecutivo per 448.157 euro. La cifra è di circa 10mila euro inferiore alla prima stima individuata dal Tribunale in base ai bonifici e rappresentano l’88% delle risorse sottratte all’Agenzia. Altre somme, appunto alcune migliaia di euro, sarebbero invece state prelevate in contanti e per queste sono ancora in corso gli accertamenti. “A cinque mesi dalla mia nomina -dice l’amministratore unico di Amo Andrea Bosi – abbiamo ottenuto in sede civile il titolo esecutivo per recuperare gran parte delle risorse sottratte. Per questi fatti la dipendente è stata licenziata ed è stato aperto un procedimento penale dove Amo è parte lesa. Una parte importante dell’obiettivo è stata centrata -prosegue Bosi – per le restanti somme la ricostruzione è più complessa ma la nostra intenzione è di recuperare integralmente quanto sottratto”. Bosi sta proseguendo nella riorganizzazione della società per dotarla degli strumenti interni di controllo, legalità e trasparenza. Di prossima pubblicazione il bando per il comitato per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa.