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Chef Cannavacciuolo: “Modena per la cucina è un posto unico e ha la grande fortuna di Bottura”.

La presentazione della Guida Michelin ha consegnato le stelle agli chef e ha incoronato la tradizione gastronomica di Modena

MODENA – Premiati gli chef, incoronata una città. La prima volta della Guida Michelin a Modena ha portato al Comunale Pavarotti Freni la “crème” della cucina italiana. C’erano i 14 tri-stellati italiani, da Cannavacciuolo a Heinz Beck, da Niederkofler a Perbellini e tutti gli altri. C’erano i 33 giovani chef con la loro prima stella tra cui i modenesi Jessica Rosval di Al Gatto Verde di Casa Maria Luigia e Mattia Trabetti di Alto all’Hotel Exe di Fiorano. C’erano maitre e direttori di sala: buona cucina significa anche buon vino e buona accoglienza. C’era Modena, un ecosistema unico e straordinario di prodotti, sapori, sensibilità gastronomiche e spinte creative di chi vive la cucina come un luogo di tradizione e sperimentazione, comunque di gioia per se e per gli altri. Le chiavi della cucina della città sono nella mani di Massimo Bottura: a riconoscere il valore dell’Emilia, di Modena e il ruolo rivoluzionario e trascinante di Bottura è stato lo Chef Antonino Cannavacciuolo, premiato non solo per le tre stelle del suo Villa Crispi ma anche come Mentore 2025 per i giovani chef. Affascinati e coccolati da Modena gli chef, parole dal gusto intenso per la Food Valley Emiliana

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