L’attrice e scrittrice ha presentato alla Festa de l’Unità di Modena il suo sesto libro, ispirato da un episodio sorprendente della Firenze del Novecento.
Modena – Nativa di Campi Bisenzio e musa di registi di grido, da Genovese a Spike Lee, Chiara Francini sta vivendo una seconda vita – artisticamente parlando – lontana dai riflettori della moda che la vide testimonial di Dolce e Gabbana, o dalla comicità, ambiente nel quale si è sempre trovata a suo agio. Francini oggi è soprattutto una scrittrice, che fra tour in teatro e programmi televisivi firma in questo 2025 il sesto libro nel giro di appena otto anni. Ed è un libro carico di impegno politico, quello presentato alla Festa de l’Unità di Modena: “Le querce non fanno limoni” è infatti un romanzo storico che attraversa i grandi traumi del Novecento. Combattiva ma sempre sorridente, Chiara Francini spiega che l’idea di scrivere il libro è nata da un aneddoto che l’ha strabiliata: una visita congiunta di Adolf Hitler e Benito Mussolini a Firenze, guidati da un giovane architetto fiorentino, nel quale l’autrice si immedesima provando a immaginare questa sua esperienza inimmaginabile. Ma nel suo libro c’è anche il luogo che la ospita: la Festa de l’Unità, appunto.