La città passa dal 52esimo al 27esimo posto nella classifica sugli ecosistemi urbani del Sole 24 Ore. Dietro però a tutte le province dell’Emilia Romagna. Migliora la raccolta differenziata
MODENA – Nella classifica degli ecosistemi urbani stilata dal Sole 24 Ore Modena rimane indietro rispetto alle vicine Bologna, Parma e Reggio Emilia – addirittura prima nella graduatoria 2024 – ma fa un balzo in avanti di ben 25 posizioni, da cinquantaduesima a ventisettesima. A migliorare sono due indicatori negativi storici, le polveri sottili e l’ozono, che pure rimangono pessimi – ottantunesima e settantunesima posizione rispettivamente. Un altro fianco scoperto del territorio, i rifiuti, migliora invece sensibilmente: se il problema del quantitativo non migliora granché, dal centesimo al novantasettesimo posto anno su anno, è la raccolta differenziata a fare un salto esponenziale, dal sessantasettesimo al ventottesimo, grazie al boom dovuto all’introduzione del porta a porta. In aumento pure le isole pedonali, il verde totale sul territorio e i passeggeri del trasporto pubblico ma qui, come riportano le cronache, il problema è nell’offerta del trasporto pubblico, in peggioramento. Altri aspetti negativi che impediscono a Modena l’ingresso nella top 20 sono il tasso di motorizzazione e il numero di vittime della strada – novantacinquesimo posto, un risultato che impone grandi riflessioni sulla sicurezza delle strade modenesi – mentre sull’uso efficiente del suolo ancora non va e si aspettano, ora, i risultati delle nuove regole introdotte dal Piano Urbanistico Generale negli scorsi mesi. La posizione migliore? Sempre la stessa: il numero di alberi pro-capite, secondo posto nazionale dietro alla “solita” Cuneo. Il ventottesimo posto in definitiva non è male, il miglioramento nettissimo, ma i problemi dell’ecosistema urbano modenese sono ancora tanti, e tanto è pure il lavoro da fare per rendere la città più vivibile.