Entra nel vivo il procedimento che riguarda la banda di Carpi, dedita allo sfruttamento della manodopera a basso costo. Un gruppo spietato che non esitava a mettere in atto violenti pestaggi a chi si ribellava
MODENA – Entra nel vivo il procedimento che riguarda l’associazione a delinquere denominata “AK 47 Carpi”, che gravitava appunto nelle città dei Pio, dedita a reati quali estorsioni, minacce, lesioni , riciclaggio e sfruttamento del lavoro a basso costo. Un gruppo spietato che non esitava a mettere in atto violenti pestaggi a chi si ribellava. Tutto ruotava intorno allo sfruttamento di corrieri reclutati attraverso una società del vicentino e obbligati a versare gran parte del loro salari in conti correnti in mano all’organizzazione. Chi si ribellava veniva punito con violenti pestaggi; gravi fatti di sangue che hanno terrorizzato Carpi per un lungo periodo. Nome del gruppo Ak 47, sigla del fucile d’assalto kalashnikov. Per quei fatti ci sono a processo 34 persone.
Oggi due di loro, che hanno scelto il rito abbreviato, sono state condannate a due anni e 8 mesi, con le accuse di associazione a delinquere, minacce e lesioni e violenza privata, e ad un anno per violenza privata. Altri due invece hanno patteggiato e sono stati condannati a 8 mesi. Tutti gli altri sono stati rinviati a giudizio e per loro il processo inizierà il prossimo 25 febbraio.