Medici, infermieri e operatori sanitari fanno appello a ritrovare l’unità di allora. Basta alle aggressioni
MODENA – È il quinto anniversario della pandemia, un momento di riflessione per medici e infermieri, ma anche l’occasione per un appello ai pazienti al fine di ripristinare rapporti più sereni. Intanto il pensiero di AUSL e azienda ospedaliera va alle 2.549 vittime modenesi mietute dal Covid. Duemila cinquecento quarantanove morti, gli stessi delle Torri Gemelle negli attentati dell’11 settembre 2001. Sono le vittime provocate dal Coronavirus nella sola provincia di Modena, parte di un bilancio globale catastrofico provocato dalla grande pandemia del nostro tempo. Il 18 marzo è un giorno importante per ricordarle, sottolineano medici e infermieri giunti al quinto anniversario con ricordi purtroppo indelebili, ma anche forti di un’esperienza oggi decisiva. Il riferimento è alla maggiore aggressività subentrata nei rapporti tra pazienti e personale sanitario, una piaga aperta, una spaccatura al cuore della società civile. Al contrario, chi lavora nelle corsie degli ospedali e negli ambulatori AUSL ha scoperto, grazie al Covid, che l’unione fa la forza.