Costi energetici troppo alti e dazi americani: numeri in crescita per il Cersaie ma il settore continua a soffrire. Presentata l’edizione 2025 del salone della ceramica e dell’arredo bagno. Lunedì all’inaugurazione ci saranno i ministri Foti e Urso e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.
Bologna – Cersaie cresce, ma il settore soffre, colpito dai dazi e dai costi dell’energia sempre alti. Sono le due facce della ceramica italiana. Di alta qualità, sostenibile e persino tecnologica, quella vedremo da lunedì a Bologna Fiere per la 42esima edizione del Salone della ceramica e dell’arredo bagno. In aumento espositori e metri quadi di superficie espositiva. Si punta a superare i centomila visitatori. Una vetrina sempre più internazionale che avrà ben due ministri per il taglio del nastro: Tommaso Foti, titolare dei rapporti con l’Europa e del Pnrr e Adolfo Urso per le Imprese e il made in Italy. Con loro anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “Continuare a investire nella manifattura italiana” il titolo del convegno inaugurale. Il settore è con il segno meno da due anni con un giro d’affari complessivo passato da quasi 9 miliardi nel 2022 a poco più di 6 nel 2024. La concorrenza asiatica continua guadagnare quote di mercato, mentre le frenate di Germania e Stati Uniti penalizzano il nostro export. Il Salone sarà sempre più improntato sul design con spazi in fiera dedicati all’architettura mentre all’esterno ci saranno eventi organizzati in città e nelle aziende del distretto.