Stazione vuota e deposito di bus e corriere pieno: adesione quasi totale. Favorevole alla mobilitazione anche il presidente di Seta Cirelli: “Servono più stanziamenti pubblici per un pieno rilancio dell’azienda”.
MODENA – E’ scattato alle 5,30 , orario di inizio servizio, lo sciopero del trasporto pubblico locale. È stato proclamato dai sindacati di categoria per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre del 2023, ma non solo. Cgil, Cisl Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna chiedono una riforma radicale della mobilità a fronte di infrastrutture inadeguate e tagli delle risorse; rivendicano la necessità del rinnovo del contratto con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Insufficienti le risorse stanziate dal governo per il 2025: in questo modo, secondo le sigle sindacali, si tagliano servizi ai cittadini. Mancano, sottolineano Cgil Cisl e Uil, politiche di programmazione per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro. Poi il lato che più impatta sugli utenti, la carenza di personale: mancano autisti e non sempre si riescono a coprire tutte le corse. Una giornata difficile, dunque, per gli spostamenti in tutta Italia. A Modena lo sciopero riguarda sostanzialmente i mezzi dell’azienda del traporto pubblico Seta, che da tempo lancia l’allarme per la carenza di fondi e di personale con il presidente Alberto Cirelli schierato dalla parte dei dipendenti, e le tratte su rotaie locali, ad esempio la linea del Gigetto tra Modena e Sassuolo. Lo sciopero ha visto un’adesione molto alta anche a Bologna e Modena pari, secondo i sindacati, al 90 per cento. Numerose le delegazioni anche dalla nostra città che hanno raggiunto Roma per la manifestazione programmata lungo le vie nel centro della capitale. Garantito solo il 30% del personale viaggiante e i servizi assolutamente indispensabili per gli utenti: scuolabus, collegamenti con porti e aeroporti, trasporto disabili