L’ex premier ospite della Festa de l’Unità: “Fanno telefonate ma poi ai tavoli importanti non li invitano? Il ritorno alle armi? Conseguenza dei sovranismi”
MODENA – Il titolo del suo nuovo libro invita a ricordarsi dei Beatles. La metafora è musicale, il vero obiettivo: l’impegno in politica. I giovani “facciano”, spiega Bersani, senza chiederci cosa dovrebbero fare – anzi, se ne guardino, ma tengano conto delle azioni di chi di fronte a minacce rivolte ai diritti fondamentali non è rimasto a guardare. Un messaggio forte quello condiviso alla festa cittadina de l’Unità dall’ex numero uno del Partito Democratico, tra le figure più amate dagli elettori di centrosinistra. Che teme un’ulteriore escalation delle guerre attualmente in corso e sull’operato del Governo in politica estera cala un giudizio pesantissimo. “L’Italia protagonista? (così aveva detto il ministro Foti la settimana scorsa a Modena, ndr) Fanno delle telefonate… poi però quando ci sono i tavoli importanti non ci invitano, non ci avvisano neppure. Eravamo la punta di lancia dell’Occidente in Medio Oriente, ora tutto quel valore è disperso”. Questo il durissimo commento dell’ex premier. “Siamo inchinati alle bizze di Trump” insiste Bersani, che trova una spiegazione a questi focolai di guerra che si moltiplicano proprio nell’avanzata politica dei cosiddetti sovranismi.