A rispondere alle domande del Gip di Genova Silvia Carpanini ci sarà anche il 52enne marocchino, residente a Sassuolo, Abu Rawwa.
MODENA – Si terranno a partire da domani gli interrogatori di garanzia per gli indagati nell’inchiesta ‘Domino’ della Polizia e Guardia di Finanza di Genova che ha smantellato una rete di finanziamenti all’organizzazione terroristica Hamas. Tra le 9 persone raggiunte da misure cautelari in carcere, due delle quali ancora latitanti, c’è anche Abu Rawwa, 52enne marocchino residente a Sassuolo, arrestato dagli agenti della Digos nell’appartamento di via Montale dove abita con la moglie e tre figli maschi. L’uomo, difeso dall’avvocato milanese Pier Francesco Poli, dovrà rispondere alle domande del gip del tribunale di Genova Silvia Carpanini. Il blitz nel palazzo alla periferia di Sassuolo è scattato come in altre città d’Italia all’alba del 27 dicembre. Gli agenti sono rimasti circa un’ora nell’abitazione al terzo piano per poi ripartire insieme all’ indagato, subito dopo sono cominciate le perquisizioni; nel garage di Abu Rawwa, in un vano ricavato appositamente sono stati trovati 560 mila euro. Per gli inquirenti fanno parte delle ingenti somme che gli indagati raccoglievano sotto la copertura di fondi destinati alla popolazione di Gaza ma che in realtà finivano nelle mani di Hamas, complessivamente quasi 8 milioni di euro. Dalle indagini emerge come Rawwa fosse uno dei referenti dell’Emilia Romagna e del nord est per l’ Associazione Benefica di Solidarietà con sede a Genova al vertice della quale c’è il presidente all’Associazione Palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, secondo gli inquirenti una cellula di Hamas in Italia Avrebbe destinato una parte rilevante dei fondi umanitari, oltre il 70%, al finanziamento diretto dell’associazione terroristica o di associazioni ad essa collegate.
