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Mamme con bambini, anziani soli, persone senza fissa dimora: il Refettorio Modena è una realtà ormai consolidata, un luogo dove superare il disagio e la solitudine. Nel 2024 sono stati serviti 4.500 pasti , grazie al recupero di 10 tonnellate di alimenti. Un progetto fortemente voluto dalla coppia d’oro della ristorazione modenese.

MODENA – Lunedì sera erano in 70; la volta prima, giovedì, addirittura in 90: mamme con bambini, anziani, persone senza fissa dimora, con fragilità psichiche o dipendenze. Tutti seduti attorno ad un tavolo, e non solo per mangiare. Perché nel Refettorio Modena si sta insieme, si creano rapporti e la cena diventa un momento di ascolto e di conversazioni. Nel 2024 nella sala di via Leodoino sono stati serviti oltre 4.500 pasti, grazie a quasi 10 tonnellate di ingredienti recuperati dal ciclo dello spreco o ricevuti in donazione; 198 i volontari coinvolti nella raccolta, nella preparazione in cucina e nel servizio in sala. Sono i numeri che raccontano il primo anno di attività del Refettorio Modena, uno dei progetti di Food for Soul, organizzazione fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore, che nel 2025 celebra dieci anni di impegno nel ripensare il valore del cibo e del significato di ospitalità in ambito sociale.
Dopo un primo anno dedicato alla messa a punto del modello, Refettorio Modena è pronto ad entrare in una nuova fase. L’obiettivo è ampliare l’impatto del progetto, sperimentando nuove modalità di apertura e formule dedicate a segmenti diversi della comunità, puntando a rafforzare il legame col territorio.

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