Anche sotto la pioggia, Modena ha celebrato oggi Sant’Omobono, compatrono della città. La sua venerazione nasce dalla fine della peste in città nel 1630.
MODENA – Il Gonfalone della Città, la banda “A. Ferri”, i figuranti in costume storico: è partito dal Palazzo del Municipio il corteo per celebrare Sant’Omobono. compatrono di Modena insieme a San Geminiano. Alla presenza delle autorità cittadine e di chi non ha voluto farsi fermare dalla pioggia, il corteo si è mosso lungo via Emilia Centro verso la Chiesa del Voto.
Sant’Omobono, o meglio Omobono Tucenghi, è stato un sarto e mercante cremonese, impegnato a devolvere ogni guadagno ai poveri. Morì durante una messa il 13 novembre del 1197 e fu canonizzato appena due anni dopo da Papa Innocenzo III. Secondo gli storici Omobono Tucenghi non sarebbe mai stato a Modena, ma è diventato compatrono della città per una data chiave della storia di Modena: il 13 novembre del 1630, giorno proprio dedicato al Santo, fu il primo senza vittime della peste a Modena. Una data che ha così segnato l’inizio della sua profonda venerazione in città, una venerazione che continua ancora oggi.
Come detto il corteo ha raggiunto la Chiesta del Voto: il coro San Lazzaro ha eseguito brani sacri e durante la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giuliano Gazzetti, proprio il Vicario Generale ha ricordato S.Omobono come un uomo buono, attento ai poveri e agli ultimi, e un uomo di pace: un messaggio che mai come oggi dovrebbe tornare di attualità