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Modena-Reggiana, il derby speciale degli ex

Dal presidente granata Carmelo Salerno al direttore sportivo dei Gialli Andrea Catellani, la storia del derby del Secchia è piena di destini incrociati. L’ultimo ad aggiungersi alla lista è Davide Dionigi.

MODENA – Sarà l’86’ derby del Secchia, il 40’ in Serie B, e i risultati dell’ultimo turno gli consegnano un peso che va ben oltre la rivalità campanilistica. Il Modena per i playoff, la Reggiana per la salvezza: in un Braglia che prepara il record di presenze stagionali sarà la partita dell’anno per tutti. Specie per chi la affronterà nei panni dell’ex e non solo dal punto di vista sportivo. Del resto, la vicinanza tra le due città riempie la storia del derby di personaggi che l’hanno vissuto su entrambe le sponde del Secchia. Fino al caso più unico che raro di un presidente, Carmelo Salerno, numero uno della Reggiana dopo esserlo stato anche del Modena, e che a Modena vive da sempre. O di un azionista di riferimento, Romano Amadei, che ha alimentato la risalita della Reggiana negli ultimi cinque anni ma che ora si prepara a lasciarla, con modi già visti e vissuti una quindicina d’anni fa a Modena. Dove il direttore sportivo è Andrea Catellani, reggianissimo di nascita e formazione calcistica. Era un ragazzino, Catellani, quando con riccioli folti ed energia inesauribile assaggiava per la prima volta il calcio vero in Serie C2 con la Reggiana, prima di diventare grande in B proprio partendo dal Modena.
Era un ragazzino anche Davide Dionigi, quando il 18 aprile 1992, appena 18enne, giocava da titolare in B con la maglia del Modena contro il Palermo. Col 9 gialloblu sulla schiena realizzò in quel pomeriggio al Braglia il suo unico gol in prima squadra: culmine di un percorso iniziato in città nell’Invicta San Faustino e proseguito poi nel settore giovanile del Modena, sul prato dello Zelocchi, con allenatori come Cinesinho, Buso, Albinelli. Uno dei migliori prodotti del Modena: acquistato dal Milan di Berlusconi, capocannoniere di B nel 1997 con la Reggina poi 20 gol in carriera in Serie A tra Torino, Piacenza e di nuovo Reggina. Oggi è tornato a Reggio Emilia, dove è nato 51 anni fa, per inseguire una salvezza un po’ meno impossibile dopo la vittoria granata di venerdì scorso sul Cittadella. Giusto prima di un derby da ex, che come tutti i derby non lascerà spazio ai sentimenti.

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