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Dopo 31 anni la famiglia di Anna Maria Palermo, una delle otto vittime, chiede di riaprire le indagini. Ne dà notizia l’avvocata Barbara Iannuccelli, che rappresenta i fratelli di Anna Maria, uccisa a soli 20 anni.

MODENA – Si torna a parlare del Mostro di Modena, serial killer, mai identificato, responsabile di almeno otto omicidi commessi tra il 1985 e il 1995 a Modena. Le vittime erano quasi tutte tossicodipendenti e prostitute. La famiglia di una delle vittime, Anna Maria Palermo, ritrovata morta a 20 anni il 26 gennaio 1994, ha chiesto infatti di riaprire le indagini. La ragazza venne trovata morta in un canale a Corlo di Formigine, con diverse coltellate al petto. A rappresentare i fratelli della vittima è l’avvocato Barbara Iannuccelli. “Con la moderna scienza oggi è possibile analizzare i reperti elencati in ben tre pagine di verbale. In particolare dagli atti emerge che Anna Maria aveva sugli avambracci lividi da afferramento e ferite da taglio sul petto. E’ probabile, quindi, che ad ucciderla siano state almeno due persone – ha detto l’avvocato. “Infatti – continua – vicino al corpo furono trovate due siringhe con due tipi di sangue diversi tra loro e non di Anna Maria. Un fazzolettino con segni di rossetto dalla composizione chimica diversa da quello ritrovato nella borsetta di Anna Maria. Ma quante persone c’erano lì? Insieme al professor Armando Palmegiani, alla professoressa Valentina Marsella e alla genetista Marina Baldi depositeremo l’istanza. A 20 anni non si può morire così e rimanere senza giustizia”.

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