Guardia di Finanza e Polizia di Reggio Emilia hanno svelato un sistema di frode al fisco attraverso l’emissione di fatture false
REGGIO EMILIA – Ci sono anche quattro imprenditori modenesi tre a Sassuolo, uno a Soliera tra le 41 persone indagate nella seconda tranche dell’inchiesta “Titano” della polizia e guardia di finanza di Reggio Emilia che ha scoperto una frode fiscale con utilizzo di fatture false per un totale di 37 milioni di euro. Sono stati messi a segno sequestri per un ammontare di circa 12 milioni di euro, Circa 400 mila euro, corrispondente all’ammontare evaso, invece il totale sequestrato ai 4 imprenditori modenesi, tra loro anche una donna, titolari di imprese nel settore del ferro e delle materie plastiche. Secondo le indagini sarebbero stati tra gli utilizzatori di fatture false emesse da 44 società finite nel mirino delle fiamme gialle nella prima tranche dell’inchiesta. Un sistema collaudato a base di fatture per operazioni inesistente. La frode era emersa nel giugno scorso, quando persone già coinvolte nell’operazione ‘Billions‘ erano finite al centro di una nuova inchiesta, denominata appunto ‘Titano‘, giunta ora al suo secondo atto. Dalle indagini è risultato come ognuna delle aziende utilizzatrici in media sia riuscita a far risultare costi mai sostenuti per un milione di euro al fine di abbattere l’imponibile.