Al cinema Corso di Carpi la prima nazionale del documentario su Liliana Cavani e sulla storia del suo film più celebre “Il portiere di notte”. Presente anche la regista
CARPI (Modena) – La sua città le ha reso il giusto omaggio. Lei, Liliana Cavani, non ha mai dimenticato di portarla con sé, ovunque, nel mondo. Al cinema Corso l’anteprima nazionale del documentario sul suo film più celebre: “Il Portiere di Notte”, capolavoro del 1974, apparso all’epoca scandaloso ed immorale ma socialmente e culturalmente necessario, pellicola che da poco ha compiuto 50 anni, in onda sulle reti Rai il prossimo autunno.
“Il Portiere di Notte” suscitò reazioni violente, uscì prima in Francia che in Italia, superò la censura, divise il pubblico. Ambientato in una Vienna maestosa ma decadente, nel 1957, nei locali dell’Hotel der Oper, nel quale Max, ex ufficiale di guerra è il portiere di una notte profonda dell’Europa post bellica. Lì ritrova Lucia, sopravvissuta alla deportazione in un campo nel quale operava Max e dove furono complici in un rapporto perverso. Rapporto che non può essere scoperto da nessuno, tantomeno dagli ex ufficiali nazisti che frequentano l’albergo. La riflessione sul legame, il tema del potere, la trasgressione, la profondità del messaggio sociale hanno fatto sì che oggi “Il portiere di Notte” sia ancora così potente.