Il fatto risale al gennaio 2023. Il giudice del lavoro ha deciso che deve tornare al lavoro, non più come insegnante ma come assistente amministrativa. E va anche risarcita
MODENA – Licenziata per aver mostrato in classe un video pornografico, una docente dell’Istituto Corni di Modena ha ottenuto il reintegro del posto di lavoro e anche il versamento degli stipendi non pagati, circa 40mila euro. Così ha deciso il giudice del lavoro di Modena che ha ritenuto corretto il licenziamento ma solo riguardo al suo ruolo di docente. La donna infatti, assunta dalla scuola a tempo indeterminato come assistente amministrativa, si era messa in aspettativa dopo la chiamata per una supplenza a tempo determinato. Durante questo nuovo incarico avviene il fatto incriminato: gennaio 2023, durante una lezione la donna mostra agli studenti, minorenni, un video che la ritrae mentre intrattiene rapporti sessuali col proprio compagno. Motivo che fa scattare la sospensione dalla docenza, un procedimento penale e il licenziamento. Archiviato il procedimento penale, il ricorso della donna arriva al tribunale civile che decide per il reintegro della lavoratrice, non più come docente, ma come assistente amministrativa: “La condotta costituisce di per sé valida motivazione per disporre la destituzione -scrive il giudice – ma nessuna disposizione legislativa prevede la decadenza automatica dall’impiego pubblico a tempo indeterminato per condotte tenute nell’ambito di un incarico di docenza a tempo determinato”. Risultato, la donna ha diritto al reintegro nel posto di lavoro come assistente amministrativa e anche agli stipendi non versati, a partire da luglio 2023, mese in cui sarebbe scaduta l’aspettativa per la docenza.