È uno scontro politico molto acceso quello attorno al rave di Campogalliano, polemica scatenata dall’esponente di Fratelli d’Italia Daniela Dondi che si è scagliata, però, contro il Comune sbagliato, quello di Modena
MODENA – Il “decreto Rave” varato dal Governo proprio a seguito del rave modenese del 2022 si è rivelato sin qui inefficace. Stesso periodo di tre anni fa, il ponte di Ognissanti, stesso luogo, l’incrocio autostradale A1-Autobrennero; e stesso evento non autorizzato, con migliaia di raver datisi appuntamento da mezza Europa. Non è una bella prova per il “decreto anti-Rave” prodotto allora dal ministro dell’interno Piantedosi, primo atto ufficiale del Governo Meloni allora insediatosi da poco; un decreto che generò polemiche per via della vaghezza, dato che poneva come sole condizioni “almeno 50 partecipanti” e un potenziale pericolo “per l’ordine, l’incolumità o la salute pubblica”. Un decreto che, oggi, non ha offerto risposte preventive, venendo oltretutto accompagnato da un singolare cortocircuito polemico di accuse incrociate, prima firmataria l’esponente modenese di Fratelli d’Italia Daniela Dondi che ha chiesto conto dell’accaduto all’assessora modenese Alessandra Camporota nonostante il rave avesse avuto luogo in un altro comune, Campogalliano, appunto; Dondi seguita, 24 ore più tardi, dal capogruppo in consiglio comunale (sempre di Modena) Giovanni Bertoldi, che chiede come mai nessuno si sia accorto di un evento organizzato “su canali europei” e che ha visto l’arrivo di “numerosi furgoni” carichi di attrezzature e vettovaglie; evento che non è stato notato né dalla politica né, evidentemente, dalle forze dell’ordine, per non parlare dei privati cittadini che avrebbero potuto prevenirne lo svolgimento con una semplice segnalazione. Difficile prevenire il rave, dunque, e difficile risolverlo – e qui a far da paciere è intervenuto il presidente della Provincia, Fabio Braglia, che ha elogiato tutta la macchina pubblica dalle forze dell’ordine agli enti di soccorso, per aver dato luogo a “una prova di efficienza e coesione tra istituzioni”. A livello politico invece è scontro aperto, altro che coesione, con l’ormai consueto appello delle istituzioni locali – di Modena, nella persona del sindaco Mezzetti – a evitare di caricare l’evento di Campogalliano di ulteriori polemiche, per di più “pretestuose”. “La sicurezza è un risultato che si raggiunge insieme attraverso la collaborazione istituzionale”, dichiara il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti. “A Modena siamo impegnati ad affrontare la richiesta di maggior sicurezza che ci arriva dai cittadini attraverso un lavoro costante e nel rispetto delle competenze. La sicurezza spetta allo Stato, ma che come Comune mettiamo in campo tutto ciò che è necessario”.