Nella città dei Pio questa mattina è stato riaperto il tempio, pesantemente danneggiato dal terremoto del 2012. In mattinata le prime visite guidate, quest’oggi la celebrazione del vescovo Castellucci e questa sera il concerto del maestro Carlo Guaitoli
CARPI (Modena) – La ferita ricucita, 12 anni dopo. Riaprono le porte della Chiesa di San Nicolò, il tempio più significativo, più denso di storia di Carpi. Quel tempio voluto fortemente dalla famiglia dei Pio oltre 500 anni fa per identificarlo come luogo sacro dei signori della città. Il sisma del 2012 aveva privato la comunità del luogo nel quale in tanti avevano custodito i ricordi più importanti della loro vita. Riaprire quelle porte e rivedere splendere affreschi, dipinti e l’altare, per i fedeli, vuol dire riallacciare il filo del passato con un nuovo futuro.
Il momento solenne con la benedizione del vicario della diocesi di Carpi, Ermenigildo Manicardi, poi le prime visite guidate. Quasi 4 milioni di euro il costo complessivo tra fondi comunali e fondi regionali per i danni sismici e lavori strutturali ad ampio raggio. Quell’enorme cantiere di cui era impossibile non accorgersi passando in quella zona della città, per altro a pochi metri dalla scuola media Alberto Pio, è ora ciò che la comunità attendeva, un tempio restituito nel suo splendore ai fedeli.